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Premio 2019 per la miglior scalata dolomitica 2018

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Quest’anno ricorre la 15° Edizione del Premio della Fondazione Silla Ghedina per la migliore via alpinistica aperta nell’anno sulle Dolomiti scelta dalla giuria composta dal Presidente della Fondazione o da un Consigliere delegato e dai Responsabili o loro delegati dei gruppi alpinistici delle Sezioni Bellunesi del CAI: Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo, Gruppo Rocciatori del CAI di Feltre, Gruppo Rocciatori del CAI di Zoldo, Scuola di Alpinismo del CAI di Belluno, Ragni di Pieve di Cadore, Rondi del Comelico, Gruppo GIR della Sezione CAI Agordina e Caprioli di San Vito. Il premio, promosso dalla Fondazione, ha voluto soddisfare una delle volontà della signora Silla Ghedina, deceduta nel 2004, di valorizzare attraverso la conoscenza l’ambiente dolomitico.

La giuria dopo una attenta analisi delle 22 vie alpinistiche aperte sulle Dolomiti nel 2018 ha premiato “CRAM”.” aperta nel 2018 da Alessandro Beber e Matteo Faletti.

Con la seguente motivazione: “Verticalità effimera”, solo per coloro che con occhio critico sanno pazientare per un alpinismo che non ha stagioni. Rari gli alpinisti che affrontano con determinazione la veste invernale di pareti che richiedono forza psicologica e fisica non comuni. Una salita, per chi avrà la fortuna di ripeterla, sempre da “ridisegnare.”

14^ edizione del premio Silla Ghedina “Miglior scalata dolomitica”

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Quest’anno ricorre la 14° Edizione del Premio della Fondazione Silla Ghedina per la migliore via alpinistica aperta nell’anno sulle Dolomiti scelta dalla giuria composta dal Presidente della Fondazione o da un Consigliere delegato e dai Responsabili o loro delegati dei gruppi alpinistici  delle Sezioni Bellunesi del CAI:

  • Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo
  • Gruppo Rocciatori del CAI di Feltre
  • Gruppo Rocciatori del CAI di Zoldo
  • Scuola di Alpinismo del CAI di Belluno
  • Ragni di Pieve di Cadore
  • Rondi  del Comelico
  • Gruppo GIR della Sezione CAI  Agordina
  • Caprioli di San Vito

Il premio, promosso dalla Fondazione, ha voluto soddisfare una delle volontà della signora Silla Ghedina, deceduta nel 2004, di valorizzare attraverso la conoscenza l’ambiente dolomitico.

La giuria dopo una attenta analisi delle 26 scalate selezionate ha premiato ex aequo  le seguenti due vie alpinistiche considerando che ogni appiglio offre soluzioni diverse per raggiungere la vetta, dimostrando che l’alpinismo e gli alpinisti hanno sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

Le nuove vie alpinistiche premiate scalate nel 2017 sono:

 

I TEMPI CAMBIANO

Gruppo “Cimonega” –parete S del Sass de Mura, dislivello 600 m, difficoltà VII+/A3

dagli alpinisti Lorenzo Corso, Patrick Gasperini e Diego Toigo, 3 giugno e 2 luglio 2017

con questa salita si vuol premiare lo stile dei tre giovani alpinisti ma veterani di esperienza e ardimento che sulla parete hanno colto una linea tutt’altro che banale ma ricercata tra quelle impresse, in ambiente severo e lontano da punti d’appoggio, su una parete tra le meno conosciute

 

“CIAVAZES INTEGRALE”

Gruppo “Sella” – parete S del Piz Ciavazes, dislivello 600 m, difficoltà VI+, A1 (VII+)

dagli alpinisti Heinz Grill, Ivo + Edy Rabanser, Barbara Holzer, Martin Heiß il 17 maggio 2017

la via propone una arrampicata di stile classico, con difficoltà sostenute e continue, ricercando una linea in un luogo dove è difficile trovare ancora oggi linee di salita vergini, realizzando una salita che potrà senza dubbio diventare una classica della zona

          

               La cerimonia di premiazione avrà luogo nel Teatro Comunale di Belluno venerdì 5 ottobre 2018 alle ore 20.45 prima della serata alpinistica di Luca Vallata.

Presidente dott. Gianquinto Perissinotto e Consigliere Roberto Cielo

Mostra collaterale al Premio miglior scalata dolomitica

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Nell’ambito del premio Fondazione Silla Ghedina “Miglior scalata delle Dolomiti”, verrà allestita la mostra “Alle sorgenti dell’alpinismo bellunese” una narrazione della storia dell’alpinismo bellunese attraverso le vicende che si sono svolte nel gruppo della Schiara, da sempre montagna-simbolo di Belluno.

La Schiara, inserita dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, è la cima più alta del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e all’interno del gruppo comprende la parete del Burel considerata la più alta e complessa delle Dolomiti.

La mostra, promossa dalla Fondazione Silla Ghedina, offre un’ampia documentazione fotografica, descritta dalle relative didascalie che sintetizzano alcuni tra gli episodi e gli avvenimenti più significativi, ai quali hanno preso parte, oltre ai grandi alpinisti bellunesi, importanti figure internazionali R. Messner, R. Cassin, R. Goedeke, T. Hiebler.

Con la collaborazione dell’archivio storico-alpinistico di ViviDolomiti, verranno offerte al pubblico bellunese inedite immagini e documenti, ricavati soprattutto dalle ricerche storiche di Gianpaolo Sani e Luca Sovilla.

Durante la mostra si potranno sfogliare gli schizzi originali di Piero Rossi per la stesura della guida Monti d’Italia dedicata alla Schiara.

Si potranno così passare in rassegna le foto di personaggi ai vertici dell’alpinismo di allora, da Nereo Cusinato a Nilo de Pian, da Giovanni Angelini a Chino Viel (che arrampicava con l’uncino), da Zanetti a Renata Sommavilla (tra le più valenti alpiniste del dopoguerra) e molti altri protagonisti.

Evento di Fondazione Silla-Ghedina, con la collaborazione di ViviDolomiti e Oltre Le Vette, ospitato presso la Fondazione Angelini.

La mostra è aperta dal 8 al 16 ottobre, presso la biblioteca della Fondazione Angelini (orari biblioteca), Piazza delle Erbe, Belluno.

12^ edizione del premio Silla Ghedina “Miglior scalata dolomitica”

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Quest’anno ricorre la 12° Edizione del Premio della Fondazione Silla Ghedina per la migliore via alpinistica aperta nell’anno sulle Dolomiti scelta dalla giuria composta dal Presidente della Fondazione o da un Consigliere delegato e dai Responsabili o loro delegati dei gruppi alpinistici  delle Sezioni Bellunesi del CAI:

  • Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo
  • Gruppo Rocciatori del CAI di Feltre
  • Gruppo Rocciatori del CAI di Zoldo
  • Scuola di Alpinismo del CAI di Belluno
  • Ragni di Pieve di Cadore
  • Rondi  del Comelico
  • Gruppo GIR della Sezione CAI  Agordina
  • Caprioli di San Vito

Il premio, promosso dalla Fondazione, ha voluto soddisfare una delle volontà della signora Silla Ghedina, deceduta nel 2004, di valorizzare attraverso la conoscenza l’ambiente dolomitico.

La giuria dopo una attenta analisi delle 42 scalate selezionate ha premiato ex aequo  le seguenti due vie alpinistiche considerando che ogni appiglio offre soluzioni diverse per raggiungere la vetta, dimostrando che l’alpinismo e gli alpinisti hanno sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

Le nuove vie alpinistiche premiate scalate nel 2015 sono:

 

VIA DEGLI STUDENTI

Gruppo “Civetta-Moiazza” –parete N-O della Civetta, dislivello 1200 m, difficoltà 8°- e A1

dagli alpinisti Travaglia Giorgio, Dejori  Martin, Walpot Alex e Prinoth Titus

con questa salita si vuol premiare lo stile dei quattro giovani alpinisti ma veterani di esperienza e ardimento che sulla N-O hanno colto una linea tutt’altro che banale ma ricercata tra quelle impresse e celebrate nella storia, una su cui ancora regalare emozioni per cui parlare

 

“UNA VIA PER RENATO”

Gruppo “Pale di San Martino” – Torre Sprit – Parete ovest, dislivello 450 m, difficoltà 7°-

Degli alpinisti De Zordi Aldo e Verri Pierangelo

la via propone una arrampicata di stile classico, ricercando nella salita logicità, suscitando emozioni in un ambiente ricercato e solitario.

I due alpinisti non più giovanissimi, esperti del mestiere, condividono da tempo la ricerca di angoli ancora vergini per le dita dei molti, che il bivacco non disdegnano

 

La cerimonia di premiazione ha luogo nel Teatro Comunale di Belluno sabato 15 ottobre 2016 alle ore 20.45 prima della serata alpinistica di Ivo Ferrari

Premio Silla Ghedina Miglior Scalata dolomitica del 2014

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Roberto Mazzilis e Samuel Straulino vincono Premio Silla Ghedina per la migliore via alpinistica aperta sulle Dolomiti nel 2014

La cerimonia di premiazione si è svolta, alla presenza del Presidente del CAI Belluno Sergio Chiappin, lo scorso 6 ottobre nell’ambito della rassegna “Oltre le vette”

La pergamena del Premio

Il 6 ottobre 2015 durante la Rassegna di Montagna Oltre le Vette che si è svolta a Belluno dal 2 all’11 ottobre 2015, è stato consegnato il Premio della Fondazione Silla Ghedina Apollonio Menardi, giunto alla 11^ edizione, per la migliore via alpinistica aperta sulle Dolomiti nel 2014.

E’ stata una breve ma significativa cerimonia con numeroso pubblico. Dopo un breve saluto del Presidente del CAI di Belluno Sergio Chiappin, Roberto Cielo, consigliere della Fondazione ha presentato gli alpinisti vincitori Roberto Mazzilis e Samuel Straulino.

Mazzilis ha poi preso la parola descrivendo con immagini la scalata, molto apprezzata dal pubblico, sulla cima est del Gruppo dei Brentoni (2.520 metri) con un dislivello di 300 metri. Alla fine sono stati consegnati una pergamena e un assegno di 1500 euro quale premio.

Informiamo gli Alpinisti interessati a partecipare all’edizione 2016  del Premio di inviare entro il 31 agosto del 2016 alla Fondazione Silla Ghedina (vedi sezione contatti), la descrizione di una loro scalata sulle Dolomiti superiore a 200 metri effettuata nei 2015 e almeno una immagine con tracciato segnato in rosso.

Fondazione Silla Ghedina Apollonio Menardi

Immagini del Premio della Fondazione Silla Ghedina x la migliore scalata sulle dolomiti consegnato a Mazzilis e a Straulino nell’ambito della Rassegna Oltre le Vette.

LA VIA:

“Di rive jù dùc i sanz a judin,

di rive su nisun s’impace”

(In discesa tutti i Santi aiutano, in salita nessuno si impiccia)

aperta nel 2014 da

ROBERTO MAZZILIS e SAMUEL STRAULINO

sulla cima Est del Gruppo dei Brentoni (mt 2520)

con un dislivello di 300 m, di coltà di IX°, 1 pass. in A0

Questa è sicuramente la via più impegnativa
del Gruppo dei Brentoni ed
è molto logica in quanto ha per direttiva
la marcata fessura che solca la
strapiombante parete sud.
L’attacco si raggiunge, come per altre
vie, risalendo preferibilmente il grande
canalone detritico che si insinua tra
i pilastri della Cima di Mezzo. Giunti
alla base del pilastro sud della Cima
est, si esce verso destra sullo zoccolo
a placche friabili che rasenta la parete,
risalendolo  n sotto una placca gialla
e friabile posta leggermente sulla destra
dalla verticale data dalla fessura.
Dalla placca si inizia una lunga diagonale
verso sinistra su rocce sane grigio-
nere  no a collegarsi con la bella
via dei Comeliani. La si segue per una
decina di metri abbandonandola per
deviare leggermente sulla destra in
un di cilissimo diedretto super –
ciale. Sempre verso destra ci si porta
presso uno spigolo con bassa nichietta
ad un punto di sosta espostissimo
alla sinistra del forte strapiombo giallo
solcato dalla fessura ( n qui V, VI,
VII e VII+). Innalzarsi su strapiombo
grigio a sinistra (VII+), quindi diritti
su placca strapiombante e grigia con
piccole deviazioni sulla destra  no ad
una lametta rovescia (2 chiodi e un
paio di friend piccoli sulla scaglietta,
VII, VIII, e IX, tiro con voli potenziali
lunghissimi, ma nel vuoto).
Traversare a destra in forte esposizione
e in strapiombo (chiodi, 1 Pika o
Tomawak, A0) e lasciarsi pendolare a
destra  no ad a errare la fessura nel
punto in cui solca la volta a tetto dello
strapiombo. Innalzarsi in libera (VII,
VI e V) lungo l’appigliata fessura  no
a raggiungere un’ottima sosta. Seguire
costantemente la fessura  no a poche
decine di metri dallo spigolo est. Senza
raggiungerlo si svolta a sinistra rimanendo
in parete ancora solcata da
diedri, fessure e lame oblique a sinistra
(II, III, IV, V-) e parallele allo spigolo,
che si tocca in prossimità della
dentellata cresta sommitale.
Sviluppo m 300 circa, di coltà  no
al IX, 1 passaggio in A0 (in traverso).
Usati una ventina tra chiodi, fried e
cordini. Ore 6.

Premio Silla Ghedina – Albo d’oro

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Miglior Scalata Dolomitica 2004 – I EDIZIONE

VIA DONNAFUGATA – TORRE TRIESTE – Hainz Christoph E Schäli Roger

Miglior Scalata Dolomitica 2005 – II EDIZIONE

VIA SOGNANDO L’AURORA – TOFANA DI ROZES – Da Pozzo Massimo E Menardi Marcello

Miglior Scalata Dolomitica 2006 – III EDIZIONE

VIA CIMA EST DEL CRIDOLA – CRIDOLA – Mazzilis Roberto E Lenarduzzi Fabio

Miglior Scalata Dolomitica 2007 – IV EDIZIONE

VIA SILVIO DEL DIN – MONTALT DI FRAMONT – Del Din Gianni E Costantini Michele

Miglior Scalata Dolomitica 2008 – V EDIZIONE

VIA NINI – Pilastro giallo Rocheta di Prendera – Babudri Marino E Sain Ariella

Miglior Scalata Dolomitica 2009 – VI EDIZIONE

PIKABO – PUNTA TERESA – Pivirotto Alex, Mirco Dell’Osta, Zandonella Matteo, Fiori Flavio

Miglior Scalata Dolomitica 2010 – VII EDIZIONE

VIA FAIRPLAY – PIZ BOE’ – Gietl Simon E Gruber Klaus8

Miglior Scalata Dolomitica 2011 – VIII EDIZIONE

VIA COLLABORAZIONE – SPIZ DI LAGUNAZ – Heinz Grill, Franz Heiß, Florian Kluckner, Martin Heiß

Miglior Scalata Dolomitica 2012 – IX EDIZIONE

“COLONNE D’ERCOLE” aperta nel 2012 su Punta Tissi in Civetta da Alessandro Bau, Alessandro Beber e Nicola Tondini

Miglior Scalata Dolomitica 2013 – X EDIZIONE

Variante del Li-Cuore sulla parete Nord Est del Monte Agner (Dolomiti) di Tito Arosio e Luca Vallata

Miglior Scalata Dolomitica 2014 – XI EDIZIONE

“Di rive jù dùc i sanz a judin,
di rive su nisun s’impace”
(In discesa tutti i Santi aiutano, in salita nessuno si impiccia)

aperta nel 2014 da

ROBERTO MAZZILIS e SAMUEL STRAULINO

Miglior Scalata Dolomitica 2015 – XII EDIZIONE

VIA DEGLI STUDENTI” -Gruppo “Civetta-Moiazza” –parete N-O della Civetta, dagli alpinisti Travaglia Giorgio, Dejori  Martin, Walpot Alex e Prinoth Titus

Miglior Scalata Dolomitica 2016 – XIII EDIZIONE

via DELIRIO GIALLO alla Torre Prosser – Val Badia, di Walter Polidori, Tommaso Lamantia, Mattia Guzzetti.

Miglior Scalata Dolomitica 2017 – XIV EDIZIONE

“I TEMPI CAMBIANO”

Gruppo “Cimonega” –parete S del Sass de Mura, dislivello 600 m, difficoltà VII+/A3

dagli alpinisti Lorenzo Corso, Patrick Gasperini e Diego Toigo, 3 giugno e 2 luglio 2017

“CIAVAZES INTEGRALE”

Gruppo “Sella” – parete S del Piz Ciavazes, dislivello 600 m, difficoltà VI+, A1 (VII+)

dagli alpinisti Heinz Grill, Ivo + Edy Rabanser, Barbara Holzer, Martin Heiß il 17 maggio 2017

Miglior Scalata Dolomitica 2018 – XV EDIZIONE

 CRAM – Cima Brenta, Dolomiti di Brenta – Alessandro Beber e Matteo Faletti

Miglior Scalata Dolomitica 2019 – XVI EDIZIONE

2019 – Diretta Quattro Gatti – Monte Agnèr – Diego Dellai, Carlo Reghelin, Marco Toldo

Miglior Scalata Dolomitica 2020 – XVII EDIZIONE

I vincitori sono ex-equo:
Guardiano dei sogni – Terza Pala di San Lucano, Pale di San Lucano – Martin Dejori, Titus Prinoth, Alex Walpoth
Madre Tierra – Rocchetta Alta di Bosconero – Diego Toigo, Santiago Padrós

Miglior Scalata Dolomitica 2021– XVIII EDIZIONE

Fiaba della Sera – Pala di San Martino – Alessandro Baù e Alessandro Beber

Premio Silla Ghedina miglior scalata dolomitica 2012

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Via alpinistica “COLLABORAZIONE”

aperta sullo Spiz di Lagunaz 2338 mt,

Terza Pala delle Pale di San Lucano

il 28-29 agosto e 3 settembre 2011

da:

Heinz Grill

Franz Heiß

Florian Kluckner

Martin Heiß

PREMIO SILLA GHEDINA – 8^ EDIZIONE 2012

Per la migliore scalata sulle Dolomiti 2011

La giuria, analizzate le relazioni delle vie aperte sulle Dolomiti nel 2011, assegna il Premio Silla Ghedina, alla sua 8^ edizione, alla via alpinistica “Collaborazione” aperta sullo Spiz di Lagunàz (2.338 metri), sulla Terza Pala delle Pale di San Lucano, il 28 e 29 agosto e 3 settembre 2011 da Franz Heiß, Florian Kluckner, Martin Heiß e Heinz Grill.

La motivazione che ha accomunato la giuria è la seguente:

Singolare itinerario di rara bellezza che si svolge lungo il punto più debole della parete sud dello Spiz di Lagunaz, muro di pietra alto 900 mt. con difficoltà continue dal 6° al 7° grado.

L’ambiente dolomitico di grande rigore, ben si accosta alla verticalità e all’isolamento della Yosemite Valley. La combinazione di più elementi come il difficile accesso dello zoccolo, l’isolamento della parete e l’itinerario di rientro costituiscono un valore aggiunto all’ardimento provato nella grande avventura con l’utilizzo di mezzi tradizionali nella vincente progressione verso la cima.

La via “Collaborazione”

La via, aperta utilizzando la normale dotazione alpinistica, si snoda per 900 metri, con difficoltà d’insieme EX. La roccia è quasi sempre ottima, solo pochi passaggi rimangono un po’ insicuri.

La via è esposta a sud e durante la prima salita dei quattro rocciatori il sole è stato, come ricordano, “spietato”. In complesso è però una scalata bellissima e di grande soddisfazione, sicuramente consigliabile a tutti coloro vogliano salire una vera “big wall” abbastanza attrezzata.

Tutto il percorso può essere fatto anche in libera, per concluderlo sono state necessarie undici ore.

Accesso dalla Baita del Tita (785 metri), in località Mezzavalle, che si raggiunge da Taibon Agordino percorrendo la strada asfaltata in Valle di San Lucano.

Dalla Baita Tita si sale nel fitto bosco fino sotto le rocce della Terza Pala di San Lucano, si attacca lo zoccolo sulla sinistra, in corrispondenza dì un canale incassato ed ascendente verso destra, difficilmente individuabile dal fondo valle. Si risale il canale erboso per circa 150 metri e, al termine, si traversa a destra nella boscaglia e si sale ancora, zigzagando per rocce sporche d’erba e arbusti, piegando in alto progressivamente verso sinistra fino ad una grande cengia erbosa. Ci si sposta quindi sulla cengia una trentina di metri a destra, per poi salire una rampa erbosa e superare un salto di rocce più ripide, quindi per zolle erbose e cespugli fino alla grande cengia che taglia interamente la parete sud della Terza Pala di San Lucano.

A tal punto, si percorre la cengia verso sinistra, oltrepassando lo spigolo e un tratto molto esposto, quindi si prosegue per la cengia più larga e inclinata (ottimo luogo per il bivacco). Per arrivare alla via “Collaborazione” si deve seguire un po’ la cengia fino ad un canale che si alza a destra, l’attacco è a venti metri sopra la cengia. Il primo tiro sale sulle rocce nere e alla fine di un piccolo strapiombo nero a destra dell’incido.

Il ritorno dallo Spiz di Lugànaz è notoriamente laborioso e complesso: dalla cima si segue la breve cresta in direzione nord, contornando l’imbuto di un camino, fino al primo ancoraggio di calata (su un pino mugo) in prossimità dello spigolo nord – est.

GLI ALPINISTI COINVOLTI

Heinz Grill è nato nel 1960 a Soyen, Germania. E’ insegnante di filosofia vedica e filosofia orientale. Ha scritto circa una settantina di libri sui temi della medicina, pedagogia, nutrizione, yoga, architettura, spiritualità e anche alpinismo.

Inizia ad arrampicare nelle Alpi tedesche, austriache, svizzere e in Italia a inizio degli anni Settanta, anche in solitaria, con uno stile veloce e leggero. Dal 2002 ha aperto circa 70 vie nella Valle del Sarca, tra il V e VII grado, e nelle Dolomiti.

Franz Heiß è nato nel 1957 a Rosenheim, Germania. Dal 2004 ha passato la maggior parte dell’anno nella Valle del Sarca, nel 2009 si è trasferito a Campedello, nella Val di Cresta. Dal 1987 è guida alpina, attività che gli ha permesso di conoscere gran parte delle Alpi. Dal 2002 al 2006 ha lavorato come insegnante per la materia Sport Alpinismo nella scuola secondaria a Brannenburg.

Ha iniziato l’arrampicata a 16 anni, poi in un club d’arrampicata, il “Berggeier”, ha conosciuto Heinz Grill e altri scalatori, con i quali è salito sulle rocce quasi ogni giorno libero.

Da più di vent’anni arrampica nella Valle del Sarca, dove sei anni fa con Heinz, Florian e altri colleghi ha iniziato ad aprire nuove vie anche nelle Dolomiti.

Martin Heiß, tedesco, è nato nel 1962 e arrampica da quando aveva 14 anni, iniziò con le regione montuose vicine al “Wilder Kaiser”, delle Alpi di Berchtesgaden e nel Karwendel. Negli anni attorno al 1978, per poter accedere al club d’arrampicata a Rosenheim “Die Berggeier”, ha praticato alcune vie di VI grado. Seguirono molte gite in alta montagna, di scialpinismo e itinerari d’arrampicata in Corsica, Sardegna, nelle montagne di Velebit in Croazia, la Yosemite Valley negli Stati Uniti e i Pirenei.

Florian Kluckner è nato a Innsbruck, Austria, nel 1968, e vive a Cavedine, Italia. Ha praticato l’alpinismo sin da bambino e lavora come guida alpina dal 1990. Allenatore d’arrampicata dal 1991, ha effettuato una spedizione in Patagonia, con la salita sui Cerro Torre, e praticato diverse vie nelle Dolomiti. Numerose anche le pareti ghiacciate, come la Parete est del Monte Rosa in solitaria.

Ha anche aperto nuove vie, come nel 2005 sulla Punta Grohmann, nella Vallacia, sulle Pale di San Martino, sulla Cima Immink, e nella Moiazza. Sono opera sua anche sette nuove vie sul Mottarone e circa una sessantina nella Valle del Sarca, con Heinz Grill, Franz Heiß e altri amici.

Premio Silla Ghedina miglior scalata dolomitica 2013

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Colonne d’Ercole (1200m, max IX, obbl. VIII+) , Punta Tissi, Civetta, Dolomiti, aperta tra il 2009 e 2012 da

Alessandro Baù

Alessandro Beber

Nicola Tondini

Una nuova spettacolare via sulla parete Nord-Ovest della Civetta in Dolomiti firmata da Alessandro Baù, Alessandro Beber e Nicola Tondini. 29 lunghezze, solo chiodi normali e difficoltà fino a IX… ovvero, tutti gli ingredienti per un itinerario di grandissimo spessore, e non solo in Dolomiti. Stiamo parlando di Colonne d’Ercole: la linea di circa 1200m aperta sulla Punta Tissi da Baù, Beber e Tondini tra il 2009 e il 2012, che la scorsa settimana i tre hanno salito in libera in 2 giorni e 25 ore di arrampicata effettiva.

“Fino a metà parete” spiega Tondini “Colonne d’Ercole corre sulla verticale di Punta Tissi, tra la Via del Pilastro di Leoni-Martini-Tranquillini e Kein Rest von Sehnsucht di Christoph Heinz. Nella metà superiore, invece, sale tra Kein Rest von Sehnsucht e il diedro Philip Flamm. Più precisamente: la via ha in comune (come Kein Rest) lo zoccolo di 150m della Martini. Finito lo zoccolo la via Martini si sposta decisamente a sinistra a prendere un evidente camino, la nostra via segue invece un sistema continuo di fessure a sinistra di quelle di Kein Rest, e passa attraverso le caratteristiche rigole nere in mezzo al grande strapiombo giallo. Poi, Colonne d’Ercole risolve la grande placconata nera centrale di Punta Tissi, evitata da entrambe le altre 2 vie. A metà parete, dove Kein Rest ha un tiro in comune con il Philip Flamm, Colonne d’Ercole ha una sosta in comune con Kein Rest, dove questa traversa decisamente verso sinistra. Colonne d’Ercole corre quindi sull’ampia sezione libera tra Kein rest e il diedro Philip Flamm. L’apertura ci ha richiesto in totale 7 giornate, con 2 bivacchi in parete, sparse tra il 2009 e il 2012, a causa dei diversi impegni di ognuno di noi.”

Difficile per i tre trattenere l’entusiasmo per un itinerario con queste caratteristiche: “A nostro parere” dicono infatti Tondini, Beber e Baù “si tratta di una linea assolutamente unica, che per bellezza (roccia fantastica su almeno 25 dei 29 lunghezze totali), difficoltà (massimo IX, con un obbligatorio di VIII+ e circa 16 lunghezze tra il VII e il IX grado, su uno sviluppo di circa 1200m) ed etica di apertura (solo chiodi normali sia sui tiri (65) che alle soste (50), con nessun passo in artificiale fatto in apertura), potrà porsi tra le vie di riferimento dell’alpinismo in Dolomiti”.