Premio Silla Ghedina Miglior Scalata dolomitica del 2014

By 20 ottobre 2015 montagna No Comments

Roberto Mazzilis e Samuel Straulino vincono Premio Silla Ghedina per la migliore via alpinistica aperta sulle Dolomiti nel 2014

La cerimonia di premiazione si è svolta, alla presenza del Presidente del CAI Belluno Sergio Chiappin, lo scorso 6 ottobre nell’ambito della rassegna “Oltre le vette”

La pergamena del Premio

Il 6 ottobre 2015 durante la Rassegna di Montagna Oltre le Vette che si è svolta a Belluno dal 2 all’11 ottobre 2015, è stato consegnato il Premio della Fondazione Silla Ghedina Apollonio Menardi, giunto alla 11^ edizione, per la migliore via alpinistica aperta sulle Dolomiti nel 2014.

E’ stata una breve ma significativa cerimonia con numeroso pubblico. Dopo un breve saluto del Presidente del CAI di Belluno Sergio Chiappin, Roberto Cielo, consigliere della Fondazione ha presentato gli alpinisti vincitori Roberto Mazzilis e Samuel Straulino.

Mazzilis ha poi preso la parola descrivendo con immagini la scalata, molto apprezzata dal pubblico, sulla cima est del Gruppo dei Brentoni (2.520 metri) con un dislivello di 300 metri. Alla fine sono stati consegnati una pergamena e un assegno di 1500 euro quale premio.

Informiamo gli Alpinisti interessati a partecipare all’edizione 2016  del Premio di inviare entro il 31 agosto del 2016 alla Fondazione Silla Ghedina (vedi sezione contatti), la descrizione di una loro scalata sulle Dolomiti superiore a 200 metri effettuata nei 2015 e almeno una immagine con tracciato segnato in rosso.

Fondazione Silla Ghedina Apollonio Menardi

Immagini del Premio della Fondazione Silla Ghedina x la migliore scalata sulle dolomiti consegnato a Mazzilis e a Straulino nell’ambito della Rassegna Oltre le Vette.

LA VIA:

“Di rive jù dùc i sanz a judin,

di rive su nisun s’impace”

(In discesa tutti i Santi aiutano, in salita nessuno si impiccia)

aperta nel 2014 da

ROBERTO MAZZILIS e SAMUEL STRAULINO

sulla cima Est del Gruppo dei Brentoni (mt 2520)

con un dislivello di 300 m, di coltà di IX°, 1 pass. in A0

Questa è sicuramente la via più impegnativa
del Gruppo dei Brentoni ed
è molto logica in quanto ha per direttiva
la marcata fessura che solca la
strapiombante parete sud.
L’attacco si raggiunge, come per altre
vie, risalendo preferibilmente il grande
canalone detritico che si insinua tra
i pilastri della Cima di Mezzo. Giunti
alla base del pilastro sud della Cima
est, si esce verso destra sullo zoccolo
a placche friabili che rasenta la parete,
risalendolo  n sotto una placca gialla
e friabile posta leggermente sulla destra
dalla verticale data dalla fessura.
Dalla placca si inizia una lunga diagonale
verso sinistra su rocce sane grigio-
nere  no a collegarsi con la bella
via dei Comeliani. La si segue per una
decina di metri abbandonandola per
deviare leggermente sulla destra in
un di cilissimo diedretto super –
ciale. Sempre verso destra ci si porta
presso uno spigolo con bassa nichietta
ad un punto di sosta espostissimo
alla sinistra del forte strapiombo giallo
solcato dalla fessura ( n qui V, VI,
VII e VII+). Innalzarsi su strapiombo
grigio a sinistra (VII+), quindi diritti
su placca strapiombante e grigia con
piccole deviazioni sulla destra  no ad
una lametta rovescia (2 chiodi e un
paio di friend piccoli sulla scaglietta,
VII, VIII, e IX, tiro con voli potenziali
lunghissimi, ma nel vuoto).
Traversare a destra in forte esposizione
e in strapiombo (chiodi, 1 Pika o
Tomawak, A0) e lasciarsi pendolare a
destra  no ad a errare la fessura nel
punto in cui solca la volta a tetto dello
strapiombo. Innalzarsi in libera (VII,
VI e V) lungo l’appigliata fessura  no
a raggiungere un’ottima sosta. Seguire
costantemente la fessura  no a poche
decine di metri dallo spigolo est. Senza
raggiungerlo si svolta a sinistra rimanendo
in parete ancora solcata da
diedri, fessure e lame oblique a sinistra
(II, III, IV, V-) e parallele allo spigolo,
che si tocca in prossimità della
dentellata cresta sommitale.
Sviluppo m 300 circa, di coltà  no
al IX, 1 passaggio in A0 (in traverso).
Usati una ventina tra chiodi, fried e
cordini. Ore 6.