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“CORTINA OLIMPICA” Viaggio attraverso la storia dei Giochi, dalle origini a Cortina 1956 In vista di Milano – Cortina 2026

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Estratto dall’evento organizzato dalla Fondazione tenutosi il 6 dicembre scorso a Cortina.

E video di Marika, ex studente del liceo classico, che con il sostegno della Fondazione aveva partecipato al corso di orientamento organizzato dalla Normale di Pisa.

“CORTINA OLIMPICA”

Viaggio attraverso la storia dei Giochi, dalle origini a Cortina 1956

In vista di Milano – Cortina 2026

 

Curiose interessanti immagini dalle vecchie olimpiadi di Cortina, estratti unici e speciali elaborati dagli studenti.

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Premio 2023 per la miglior scalata dolomitica 2022

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Quest’anno ricorre la 19° Edizione del Premio della Fondazione Silla Ghedina per la migliore via alpinistica aperta nell’anno sulle Dolomiti scelta dalla giuria composta dal Presidente della Fondazione o da un Consigliere delegato e dai Responsabili o loro delegati dei gruppi alpinistici delle Sezioni Bellunesi del CAI: Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo, Gruppo Rocciatori del CAI di Feltre, Gruppo Rocciatori del CAI di Zoldo, Scuola di Alpinismo del CAI di Belluno, Ragni di Pieve di Cadore, Rondi del Comelico, Gruppo GIR della Sezione CAI Agordina e Caprioli di San Vito. Il premio, promosso dalla Fondazione, ha voluto soddisfare una delle volontà della signora Silla Ghedina, deceduta nel 2004, di valorizzare attraverso la conoscenza l’ambiente dolomitico.

La giuria dopo una attenta analisi delle 19 vie alpinistiche aperte sulle Dolomiti nel 2022 ha premiato:

Barbari nel Tao

di Mirco Grasso e Nicolò Geremia – Settembre 2022.

via d’arrampicata alla Punta Frassenè dello Spiz d’Agner nel gruppo delle Pale di San Martino, Dolomiti (IX+/X-, 500m)

 

Con la seguente motivazione:uno sguardo, un sopraluogo e due scatti fotografici per sintetizzare con perspicace intuizione una linea ardita su quel

scudo levigato nella parte alta della Punta.

Il sogno, una avventura che si realizza a distanza di alcuni anni con il superamento di difficoltà sostenute su roccia

solida tali da rendere la salita entusiasmante che attende la prima ripetizione..”

La premiazione, presieduta dalla segretaria della Fondazione Chiara Perissinotto, condotta da Michela Canova, si è tenuta il 10 Ottobre alle ore 21 al Teatro Comunale e all’inizio della serata Controvento con l’alpinista (già premiato due volte da questa Fondazione) Alessandro Bau.

All’interno della serata è stato ricordato il Presidente del CAI Belluno Roberto Cielo, Consigliere della Fondazione e ideatore del premio.

Dott. Michele Perissinotto

Presidente della Fondazione Silla Ghedina Apollonio Menardi

Qui di seguito l’albo d’oro allo stato attuale:

ALBO D’ORO
Premio alpinistico Silla Ghedina Miglior Scalata Dolomitica
2004 – Via Donnafugata – Torre Trieste – Christoph Hainz e Roger Schäli
2005Via Sognando l’aurora – Tofana Di Rozes – Massimo Da Pozzo e Marcello Menardi
2006Via Cima Est del Cridola – Cridola – Fabio Lenarduzzi e Roberto Mazzilis
2007 – Via Silvio Del Din – Montalt di Framont – Michele Costantini e Gianni Del Din
2008 – Via Nini – Pilastro Giallo Rocheta di Prendera – Marino Babudri e Ariella Sain
2009 – Pikabo – Punta Teresa –Flavio Fiori,Mirco Dell’Osta, Alex Pivirotto, Matteo Zandonella,
2010Via Fairplay – Piz Boe’ – Simon Gietl e Klaus Gruber
2011 – Via Collaborazione – Spiz Di Lagunaz – Heinz Grill, Franz Heiß, Florian Kluckner, Martin Heiß
2012Colonne d’Ercole – Punta Tissi, Civetta – Alessandro Baù, Alessandro Beber e Nicola Tondini
2013Variante del Li-Cuore – Monte Agner – Tito Arosio e Luca Vallata
2014 – Di rive jù dùc i sanz a judin, di rive su nisun s’impace (In discesa tutti i Santi aiutano, in salita nessuno si impiccia) – Brentoni – Roberto Mazzilis e Samuel Straulino
2015Via Degli Studenti –  Civetta – Martin Dejori, Titus Prinoth, Giorgio Travaglia, Alex Walpoth
2016Delirio Giallo – Torre Prosser, Val Badia – Mattia Guzzetti, Tommaso Lamantia, Walter Polidori
2017 – I vincitori sono ex-equo:
I Tempi Cambiano – Sass de Mura – Lorenzo Corso, Patrick Gasperini, Diego Toigo
Ciavazes Integrale – Piz Ciavazes – Heinz Grill, Martin Heiß, Barbara Holzer, Edy Rabanser, Ivo Rabanser
2018CRAM – Cima Brenta, Dolomiti di Brenta – Alessandro Beber e Matteo Faletti
2019Diretta Quattro Gatti – Monte Agnèr – Diego Dellai, Carlo Reghelin, Marco Toldo
2020 – I vincitori sono ex-equo:
Guardiano dei sogni  – Terza Pala di San Lucano, Pale di San Lucano – Martin Dejori, Titus Prinoth, Alex Walpoth
Madre Tierra – Rocchetta Alta di Bosconero – Diego Toigo, Santiago Padrós
2021Fiaba della Sera – Pala di San Martino – Alessandro Baù e Alessandro Beber

2022 – Barbari nel Tao – Punta Frassenè allo Spiz d’Agner, Pale di San Martino – Mirco Grasso E Nicolò Geremia

Premio 2022 per la miglior scalata dolomitica 2021

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Quest’anno ricorre la 18° Edizione del Premio della Fondazione Silla Ghedina per la migliore via alpinistica aperta nell’anno sulle Dolomiti scelta dalla giuria composta dal Presidente della Fondazione o da un Consigliere delegato e dai Responsabili o loro delegati dei gruppi alpinistici delle Sezioni Bellunesi del CAI: Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo, Gruppo Rocciatori del CAI di Feltre, Gruppo Rocciatori del CAI di Zoldo, Scuola di Alpinismo del CAI di Belluno, Ragni di Pieve di Cadore, Rondi del Comelico, Gruppo GIR della Sezione CAI Agordina e Caprioli di San Vito. Il premio, promosso dalla Fondazione, ha voluto soddisfare una delle volontà della signora Silla Ghedina, deceduta nel 2004, di valorizzare attraverso la conoscenza l’ambiente dolomitico.

La giuria dopo una attenta analisi delle 24 vie alpinistiche aperte sulle Dolomiti nel 2021 ha premiato:

Fiaba della Sera di Alessandro Baù, Alessandro Beber alla parete est della Pala di San Martino nel gruppo delle Pale di San Martino, Dolomiti (410m, VIII+).

Con la seguente motivazione: “Per aver saputo trovare una nuova linea logica e salibile in stile tradizionale su una delle cime più iconiche del Gruppo delle Pale di San Martino. Un linea bella e accattivante a poca distanza dal rifugio Pradidali che supera una repulsiva parete giallastra all’apparenza di dubbia qualità, ma che in realtà celava lunghezze entusiasmanti su roccia solida e difficoltà elevate superate grazie alla grande esperienza, alla maestria tecnica e alla fantasia nel risolvere il tiro chiave da parte degli apritori, veri fuoriclasse dell’alpinismo che continuano a cercare e trovare nuove perle sulle pareti delle Dolomiti.”

Inoltre la giuria ha assegnato una m??enzione speciale alle vie:

Gino Strada di Luca Vallata, Davide Cassol e Giacomo De Menech, Parete ovest di Cima Gea (600m, VII e A2)
Sangre y Corazon di Diego Toigo e Santi Padròs, Seconda Pala di San Lucano (590m, VII)

È la seconda volta per Baù, e la terza per Beber, che li vede vincitori. La premiazione, presieduta dalla segretaria della Fondazione Chiara Perissinotto, condotta da Michela Canova, si è tenuta il 7 Ottobre alle ore 21 al Teatro Comunale e all’inizio della serata Arrampicare libera condotta da Agnese Blasetti con l’alpinista britannico Nick Bullock.

Dott. Michele Perissinotto

Presidente della Fondazione Silla Ghedina Apollonio Menardi

Qui di seguito l’albo d’oro allo stato attuale:

ALBO D’ORO
Premio alpinistico Silla Ghedina Miglior Scalata Dolomitica
2004 – Via Donnafugata – Torre Trieste – Christoph Hainz e Roger Schäli
2005Via Sognando l’aurora – Tofana Di Rozes – Massimo Da Pozzo e Marcello Menardi
2006Via Cima Est del Cridola – Cridola – Fabio Lenarduzzi e Roberto Mazzilis
2007 – Via Silvio Del Din – Montalt di Framont – Michele Costantini e Gianni Del Din
2008 – Via Nini – Pilastro Giallo Rocheta di Prendera – Marino Babudri e Ariella Sain
2009 – Pikabo – Punta Teresa –Flavio Fiori,Mirco Dell’Osta, Alex Pivirotto, Matteo Zandonella,
2010Via Fairplay – Piz Boe’ – Simon Gietl e Klaus Gruber
2011 – Via Collaborazione – Spiz Di Lagunaz – Heinz Grill, Franz Heiß, Florian Kluckner, Martin Heiß
2012Colonne d’Ercole – Punta Tissi, Civetta – Alessandro Baù, Alessandro Beber e Nicola Tondini
2013Variante del Li-Cuore – Monte Agner – Tito Arosio e Luca Vallata
2014 – Di rive jù dùc i sanz a judin, di rive su nisun s’impace (In discesa tutti i Santi aiutano, in salita nessuno si impiccia) – Brentoni – Roberto Mazzilis e Samuel Straulino
2015Via Degli Studenti –  Civetta – Martin Dejori, Titus Prinoth, Giorgio Travaglia, Alex Walpoth
2016Delirio Giallo – Torre Prosser, Val Badia – Mattia Guzzetti, Tommaso Lamantia, Walter Polidori
2017 – I vincitori sono ex-equo:
I Tempi Cambiano – Sass de Mura – Lorenzo Corso, Patrick Gasperini, Diego Toigo
Ciavazes Integrale – Piz Ciavazes – Heinz Grill, Martin Heiß, Barbara Holzer, Edy Rabanser, Ivo Rabanser
2018CRAM – Cima Brenta, Dolomiti di Brenta – Alessandro Beber e Matteo Faletti
2019Diretta Quattro Gatti – Monte Agnèr – Diego Dellai, Carlo Reghelin, Marco Toldo
2020 – I vincitori sono ex-equo:
Guardiano dei sogni  – Terza Pala di San Lucano, Pale di San Lucano – Martin Dejori, Titus Prinoth, Alex Walpoth
Madre Tierra – Rocchetta Alta di Bosconero – Diego Toigo, Santiago Padrós
2021Fiaba della Sera – Pala di San Martino – Alessandro Baù e Alessandro Beber

Premio 2021 per la miglior scalata dolomitica 2020

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Quest’anno ricorre la 17° Edizione del Premio della Fondazione Silla Ghedina per la migliore via alpinistica aperta nell’anno sulle Dolomiti scelta dalla giuria composta dal Presidente della Fondazione o da un Consigliere delegato e dai Responsabili o loro delegati dei gruppi alpinistici delle Sezioni Bellunesi del CAI: Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo, Gruppo Rocciatori del CAI di Feltre, Gruppo Rocciatori del CAI di Zoldo, Scuola di Alpinismo del CAI di Belluno, Ragni di Pieve di Cadore, Rondi del Comelico, Gruppo GIR della Sezione CAI Agordina e Caprioli di San Vito. Il premio, promosso dalla Fondazione, ha voluto soddisfare una delle volontà della signora Silla Ghedina, deceduta nel 2004, di valorizzare attraverso la conoscenza l’ambiente dolomitico.

La giuria dopo una attenta analisi delle 20 vie alpinistiche aperte sulle Dolomiti nel 2020 ha premiato ex-aequo:

“Madre Tierra”

Santiago Padròs e Diego Toigo 30 Gennaio 2020

via invernale sulla Parete Nord Ovest della Rocchetta Alta di Bosconero 2412 m, 660 m M6+/AI 5+

“Il guardiano dei sogni”

Alex Walpoth, Titus Prinoth, Martin Dejori 1-4 Novembre 2020

via sulla Parete Sud della Terza Pala di San Lucano 2355 m, 1400 m VIII+/AO

Con la seguente motivazione.

MADRE TIERRA. Un’attesa di dieci anni e dieci inverni per aspettare le condizioni giuste per una linea effimera da cogliere nel momento giusto. Una salita per pochi riservata a chi ama un alpinismo di ricerca e di sacrificio. Una linea logica di ghiaccio e misto su una delle pareti più rappresentative delle Dolomiti, la Rocchetta Alta di Bosconero.

Il guardiano dei sogni. Uno degli ultimi problemi aperti delle Dolomiti, la grande parete gialla della sud della Terza Pala, trova finalmente la soluzione diretta con questa grande via che percorre prima il lungo e difficile zoccolo basale e poi trova la linea di passaggio sugli strapiombi della parte alta. I tre giovani salitori, ormai grandi conoscitori di queste montagne, hanno dimostrato tenacia, temerarietà e gusto estetico vivendo una grande avventura di quattro giorni in parete.

Dott. Michele Perissinotto

Presidente della Fondazione Silla Ghedina Apollonio Menardi

Premio 2020 per la miglior scalata dolomitica 2019

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Quest’anno ricorre la 16° Edizione del Premio della Fondazione Silla Ghedina per la migliore via alpinistica aperta nell’anno sulle Dolomiti scelta dalla giuria composta dal Presidente della Fondazione o da un Consigliere delegato e dai Responsabili o loro delegati dei gruppi alpinistici delle Sezioni Bellunesi del CAI: Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo, Gruppo Rocciatori del CAI di Feltre, Gruppo Rocciatori del CAI di Zoldo, Scuola di Alpinismo del CAI di Belluno, Ragni di Pieve di Cadore, Rondi del Comelico, Gruppo GIR della Sezione CAI Agordina e Caprioli di San Vito. Il premio, promosso dalla Fondazione, ha voluto soddisfare una delle volontà della signora Silla Ghedina, deceduta nel 2004, di valorizzare attraverso la conoscenza l’ambiente dolomitico.

La giuria dopo una attenta analisi delle 19 vie alpinistiche aperte sulle Dolomiti nel 2019 ha premiato ex-aequo:

“DIRETTA QUATTRO GATTI”

aperta nel 2019 da

Diego Dellai, Marco Toldo, Carlo Reghelin

via diretta sulla parete NordOvest dell’Agnèr con sviluppo di 1450 m, VIII e A3 obbl., R3+

Con la seguente motivazione.

er la motivazione e la caparbietà di tentare una linea che rappresentava uno degli ultimi problemi delle grandi Pareti dolomitiche. Riuscire nella salita del grande scudo giallo della parete nord-est dell’Agner in stile impeccabile senza corde fisse e con protezioni tradizionali è stato un bellissimo esempio di come l’Alpinismo moderno possa prendere spunto dai problemi ancora irrisolti dell’alpinismo classico.

Premio 2019 per la miglior scalata dolomitica 2018

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Quest’anno ricorre la 15° Edizione del Premio della Fondazione Silla Ghedina per la migliore via alpinistica aperta nell’anno sulle Dolomiti scelta dalla giuria composta dal Presidente della Fondazione o da un Consigliere delegato e dai Responsabili o loro delegati dei gruppi alpinistici delle Sezioni Bellunesi del CAI: Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo, Gruppo Rocciatori del CAI di Feltre, Gruppo Rocciatori del CAI di Zoldo, Scuola di Alpinismo del CAI di Belluno, Ragni di Pieve di Cadore, Rondi del Comelico, Gruppo GIR della Sezione CAI Agordina e Caprioli di San Vito. Il premio, promosso dalla Fondazione, ha voluto soddisfare una delle volontà della signora Silla Ghedina, deceduta nel 2004, di valorizzare attraverso la conoscenza l’ambiente dolomitico.

La giuria dopo una attenta analisi delle 22 vie alpinistiche aperte sulle Dolomiti nel 2018 ha premiato “CRAM”.” aperta nel 2018 da Alessandro Beber e Matteo Faletti.

Con la seguente motivazione: “Verticalità effimera”, solo per coloro che con occhio critico sanno pazientare per un alpinismo che non ha stagioni. Rari gli alpinisti che affrontano con determinazione la veste invernale di pareti che richiedono forza psicologica e fisica non comuni. Una salita, per chi avrà la fortuna di ripeterla, sempre da “ridisegnare.”

Evento fondazione Ghedina a Cortina

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Gent.mi dottori Perissinotto e Scarcella,

i riscontri dei nostri studenti e anche delle famiglie sono stati davvero entusiasti: la Miscellanea Ampezzana ha portato con sé varietà e abbondanza di spunti in un’atmosfera serena di conversazione tra amici, resa ancora più allegra dalla robusta merenda dell’Hotel Antelao.

Penso di esprimere quindi il sentimento degli studenti, dei colleghi e delle Dirigenti dei due Licei nel ringraziarvi di tutto cuore non solo per la generosità con cui sostenete i Giochi Virgiliani, ma anche per il cospicuo apporto organizzativo e di tempo e la competenza professionale che ieri avete messo a disposizione dei nostri studenti.

Penso che solo con la varietà degli interessi e delle esperienze possa formarsi un uomo completo.

Grato e felice per la giornata trascorsa insieme unisco ai saluti degli studenti, dei colleghi, delle Dirigenti e miei, l’auspicio di continuare insieme sulla strada di un progetto così ricco e fecondo.

Molto cordialmente.

Alberto Pavan

Stage alla Scuola Normale. Relazione e foto. Settimana di orientamento offertale dalla Fondazione Silla Ghedina

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Stage alla Scuola Normale. Relazione e foto. Settimana di orientamento offerta dalla Fondazione Silla Ghedina

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RELAZIONE DELLA STUDENTESSA

 

Da Alessandra Montellato, vincitrice dei Ludi Canoviani, sezione IV anno, classe IIB, Liceo
Ginnasio Statale “A. Canova”, Treviso
Dai Ludi Canoviani a San Miniato: 106° Corso di orientamento della Scuola Normale

Superiore di Pisa

Grazie alla borsa di studio offertami dalla Fondazione Silla Ghedina di Cortina d’Ampezzo ho avuto
l’opportunità di partecipare ad uno dei corsi di orientamento universitario organizzati dalla Scuola
Normale Superiore di Pisa: una settimana in cui, insieme ad altri ottantotto studenti provenienti da
tutta Italia, ho potuto assistere a lezioni e seminari tenuti da professori universitari e giovani studiosi
della Scuola Normale, che avevano lo scopo di farci avvicinare al mondo universitario e della ricerca.
Il corso si è tenuto dal 25 al 30 giugno a San Miniato, un piccolo e pittoresco borgo immerso nella
campagna toscana, e le lezioni si sono svolte presso un antico convento risalente al tredicesimo
secolo, oggi sede della Fondazione Conservatorio Santa Chiara.
I temi discussi variavano dalla teoria politica alla chimica computazionale, dalla neurofisiologia alla
filologia latina, dalla matematica alla storia dell’arte, per un totale di trenta ore durante le quali noi
studenti abbiamo potuto sperimentare in prima persona come anche gli argomenti a noi familiari
vengano trattati diversamente in ambito universitario e cosa significhi dedicarsi alla professione di
ricercatore.
Inoltre, il programma prevedeva una visita alla città di Pisa e al Palazzo della Carovana, sede
principale della Scuola Normale Superiore, all’interno del quale abbiamo potuto ammirare la
cosiddetta Sala Azzurra e il Centro archivistico, dove sono conservati numerosi documenti e
fotografie che testimoniano come si svolgeva in passato la vita degli studenti all’interno della Scuola.
Penso che un aspetto rilevante di questa esperienza sia stato il confronto che abbiamo avuto con i
professori ed i dottorandi, che sono stati immancabilmente disponibili e aperti nei nostri confronti,
sia nel fermarsi per rispondere alle nostre domande, anche a lezione conclusa, sia nel darci preziosi
consigli per il nostro futuro.
Ho apprezzato moltissimo la possibilità di conoscere altri ragazzi come me, con i quali stringere
amicizia, scambiando pensieri, opinioni, impressioni, e con cui si è creato un bellissimo clima di
collaborazione e condivisione.
A mio avviso lo scopo del corso è stato pienamente raggiunto, perché mi ha fornito una vasta
panoramica sul mondo dell’università, sugli svariati corsi di studio che si possono intraprendere e
sull’affascinante professione del ricercatore.
Colgo quindi l’occasione per ringraziare la Fondazione Silla Ghedina che mi ha concesso
l’opportunità di entrare in contatto con un ambiente che non conoscevo e che si è rivelato decisamente
stimolante, e soprattutto di vivere un’esperienza di cui serberò per sempre uno splendido ricordo.