Premio Silla Ghedina miglior scalata dolomitica 2013

By 31 agosto 2015 montagna No Comments

Colonne d’Ercole (1200m, max IX, obbl. VIII+) , Punta Tissi, Civetta, Dolomiti, aperta tra il 2009 e 2012 da

Alessandro Baù

Alessandro Beber

Nicola Tondini

Una nuova spettacolare via sulla parete Nord-Ovest della Civetta in Dolomiti firmata da Alessandro Baù, Alessandro Beber e Nicola Tondini. 29 lunghezze, solo chiodi normali e difficoltà fino a IX… ovvero, tutti gli ingredienti per un itinerario di grandissimo spessore, e non solo in Dolomiti. Stiamo parlando di Colonne d’Ercole: la linea di circa 1200m aperta sulla Punta Tissi da Baù, Beber e Tondini tra il 2009 e il 2012, che la scorsa settimana i tre hanno salito in libera in 2 giorni e 25 ore di arrampicata effettiva.

“Fino a metà parete” spiega Tondini “Colonne d’Ercole corre sulla verticale di Punta Tissi, tra la Via del Pilastro di Leoni-Martini-Tranquillini e Kein Rest von Sehnsucht di Christoph Heinz. Nella metà superiore, invece, sale tra Kein Rest von Sehnsucht e il diedro Philip Flamm. Più precisamente: la via ha in comune (come Kein Rest) lo zoccolo di 150m della Martini. Finito lo zoccolo la via Martini si sposta decisamente a sinistra a prendere un evidente camino, la nostra via segue invece un sistema continuo di fessure a sinistra di quelle di Kein Rest, e passa attraverso le caratteristiche rigole nere in mezzo al grande strapiombo giallo. Poi, Colonne d’Ercole risolve la grande placconata nera centrale di Punta Tissi, evitata da entrambe le altre 2 vie. A metà parete, dove Kein Rest ha un tiro in comune con il Philip Flamm, Colonne d’Ercole ha una sosta in comune con Kein Rest, dove questa traversa decisamente verso sinistra. Colonne d’Ercole corre quindi sull’ampia sezione libera tra Kein rest e il diedro Philip Flamm. L’apertura ci ha richiesto in totale 7 giornate, con 2 bivacchi in parete, sparse tra il 2009 e il 2012, a causa dei diversi impegni di ognuno di noi.”

Difficile per i tre trattenere l’entusiasmo per un itinerario con queste caratteristiche: “A nostro parere” dicono infatti Tondini, Beber e Baù “si tratta di una linea assolutamente unica, che per bellezza (roccia fantastica su almeno 25 dei 29 lunghezze totali), difficoltà (massimo IX, con un obbligatorio di VIII+ e circa 16 lunghezze tra il VII e il IX grado, su uno sviluppo di circa 1200m) ed etica di apertura (solo chiodi normali sia sui tiri (65) che alle soste (50), con nessun passo in artificiale fatto in apertura), potrà porsi tra le vie di riferimento dell’alpinismo in Dolomiti”.